Sapevi che è disponibile il Bonus CER che ti rimborsa velocemente fino al 40% sull’acquisto di un impianto fotovoltaico?
Se stessi cercando il modo per alleggerire la spesa per il tuo prossimo impianto solare, quella della CER potrebbe essere la soluzione più efficace e immediata. Attenzione: la prossima scadenza è il 30 novembre 2025. Non perdere tempo!
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Diventa quindi molto importante leggere questo articolo per orientarti bene con una certa urgenza. Di cosa si tratta?
Il Bonus per le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) è un incentivo in conto capitale con una liquidazione rapida, a differenza della detrazione fiscale.
Bonus CER e Detrazione a confronto
Con la detrazione fiscale del 50% recuperi la metà del costo dell’impianto nel corso di dieci anni.
Grazie ai fondi europei del Pnrr è già disponibile invece, anche per chi acquista un impianto fotovoltaico residenziale, un contributo in conto capitale fino al 40%. Si tratta delle famigerate CER, Comunità Energetiche Rinnovabili.
Ultimamente stanno diventando più interessanti e stanno coinvolgendo sempre più consumatori.
Il motivo? Recentemente il Mase (Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica) ha approvato il decreto che prevede un’estensione ai beneficiari: residenti entro i 50.000 abitanti anziché 5.000 come previsto precedentemente (a questo link il comunicato stampa)
Vantaggi del Bonus CER previsto per chi aderisce alle Comunità Energetiche
Ciò che molti trovano accattivante è proprio l’immediatezza con cui si può recuperare parte della spesa di un impianto fotovoltaico, si tratta di un reale pagamento erogato dal GSE.
Avviato l’iter, sarà possibile ottenere un anticipo del 30%, con saldo entro 120 giorni dalla conclusione dei lavori. Di sicuro una tempistica molto più veloce rispetto alla detrazione per le ristrutturazioni edilizie.
Un contributo a fondo perduto davvero appetibile, come posso ottenerlo?
Come ottenere il contributo a fondo perduto
Per ottenere il Bonus CER sul fotovoltaico è necessario prestare attenzione a determinati dettagli quando si trattano questi tipi di incentivi.
Ad esempio, devi capire quali sono:
- le spese ammissibili
- i limiti dei costi massimi di investimento
Per quanto riguarda le spese ammesse, in linea generale, lo stato ha incluso tutte quelle che ti permettono di ottenere un impianto solare funzionante. Nel dettaglio:
- realizzazione di impianti a fonti rinnovabili, quindi include fotovoltaico, ma non solo
- fornitura e posa in opera dei sistemi di accumulo
- acquisto e installazione macchinari, impianti e attrezzature hardware e software
- opere edili strettamente necessarie alla realizzazione dell’intervento
- connessione alla rete elettrica nazionale
- studi di prefattibilità e spese necessarie per attività preliminari
- progettazioni, indagini geologiche e geotecniche
- direzione lavori e sicurezza
- collaudi tecnici e/o tecnico-amministrativi, consulenze e/o supporto tecnico-amministrativo essenziali all’attuazione del progetto
Le ultime quattro voci di spesa sono finanziabili fino al 10% dell’importo ammesso.
Come hanno impostato le istituzioni i limiti massimi di investimento?
Ad esempio, per un impianto fotovoltaico per casa (fino a 20 kW) il limite stabilito è di 1500€/kW, tenuto conto che l’Iva non è una spesa ammissibile.
Uno degli aspetti molto apprezzati del Bonus CER è che è cumulabile con altre forme di incentivo in conto capitale che possono essere previste da altri enti come le Regioni o le Province.
Inoltre, è prevista una tariffa incentivante per l’energia autoconsumata all’interno della comunità energetica per un periodo di 20 anni.
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Tariffe incentivanti CER e Ritiro Dedicato, sono compatibili?
Alcuni si chiedono se il riconoscimento delle tariffe incentivanti potrebbe escludere il beneficio derivante dalla vendita di energia col RID. Tariffe incentivanti CER e RID sono conciliabili?
Assolutamente si, e possono coesistere per sostenere l’adozione degli impianti fotovoltaici. Non aspettarti grandi tariffe premianti per ogni kWh scambiato all’interno della CER, ma è sempre un aspetto economico che si può sommare alla cessione dell’energia alla rete (spesso monetizzata con il Ritiro Dedicato o RID).
Quindi oggi è possibile allacciare un impianto fotovoltaico, consumare subito l’energia e risparmiare in bolletta, vendere l’eccedenza alla rete tramite il sistema chiamato RID.
E se farai parte di una CER potrai usufruire di una tariffa incentivante per monetizzare l’energia che non consumi tu, ma che invii alla rete e che virtualmente consuma un altro membro della stessa comunità (e che è collegato alla stessa cabina primaria).
Dunque, i vantaggi per l’energia ceduta si sommano e l’uno non esclude l’altro.
Benissimo, quindi mi conviene non consumare l’energia che mi sono autoprodotto per venderla? Non è detto, anzi di solito l’autoconsumo diretto è il re del risparmio, ricorda che la tariffa incentivante delle CER si applica solo all’energia scambiata e auto-consumata tra i membri.
Tariffe incentivanti CER, un esempio semplice per afferrare il punto
Facciamo un esempio per capire. Se produco e consegno 1000 kWh di energia solare e il mio vicino membro nello stesso periodo ne consuma solo 300, la tariffa CER si applica solo a quei 300. Mentre il sistema legato al RID, nel frattempo, mi pagherà tutti e 1000 kWh inviati.
Quindi potrei vedere uno scenario simile:
- Energia immessa e pagata con RID: 1000 kWh pagata a 0,09 €/kWh – 90,00 €
- Energia autoconsumata all’interno della CER: 300 kWh pagata a 0,05 €/kWh – 15,00 €
- In totale, per 1000 kWh inviati potresti ricevere circa 105,00 euro
Questo anche perché, se acquisisci il diritto ad avere il Bonus a fondo perduto del 40% la tariffa premiante sulla CER è ridotta al 50%, ma questo non si applica alle persone fisiche che potranno così avere il 100%. Forse le tariffe incentivanti non sembrano così generose, perché allora molti vogliono farne parte lo stesso?
Aderire ad una CER, dove si trovano i veri vantaggi?
Quindi, onestamente a nostro parere, i veri grandi vantaggi per chi vuole diventare un produttore di energia solare all’interno di una CER sono:
- il rimborso fino al 40%, contributo a fondo perduto;
- Il fatto che lo puoi cumulare con altri rimborsi Regionali/Provinciali (incentivi in conto capitale);
- Il fatto che la tariffa incentivante dell’energia scambiata non sostituisce la “vendita” dell’energia (RID) perché viaggia in “parallelo”.
Di sicuro il Bonus CER è una vera opportunità, ma è da cogliere al volo! Non perché i fondi si stanno esaurendo, in totale 5,7 miliardi di cui 2,2 miliardi solo dal PNRR, ma perché abbiamo una scadenza entro il quale va presentata la richiesta: 30 novembre 2025.
Non vuoi lasciare queste risorse solo per gli impianti dei tuoi vicini, vero? Immagino le domande che ora affollano la tua mente:
- Come posso fare richiesta?
- Ci sono aziende installatrici che mi possono supportare?
- Come si costituisce la CER?
- Rientro tra i potenziali beneficiari?
- Quali condizioni devono essere rispettate nel dettaglio?
Dai risposta a tutte queste domande con una bella consulenza gratuita da tecnici affidabili, inizia configurando in modo semplice l’impianto che hai in mente e fatti contattare in meno di 24 ore, potrai trovare la guida giusta che non ti farà perdere tempo prezioso.
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Le ultime novità sui Bonus CER in sintesi
Grazie alle ultime modifiche le opportunità per ottenere un contributo a fondo perduto fino al 40% aumentano.
Più Comuni ammessi: il limite passa da 5.000 a 50.000 abitanti, permettendo contributi per fotovoltaico anche in città medie
Nessun taglio agli incentivi CER per persone fisiche: la tariffa premio viene riconosciuta al 100% per l’energia condivisa
Più tempo per allacciare l’impianto: lavori conclusi entro il 30 giugno 2026, messa in esercizio posticipata di 24 mesi, non oltre il 31 dicembre 2027.
Maggiore anticipo del contributo: la quota richiedibile passa dal 10% al 30%.