Superbonus 110%, come perderlo per sempre, oppure no

delle frecce mostrano che possono esserci delle alternative e questo vale anche al Superbonus per il fotovoltaico
Uno spaccato della realtà da affrontare nella gestione delle pratiche per l'Ecobonus al 110% e alcune considerazioni per non perderlo.

Nessuno può negare l’opportunità eccezionale che si presenta grazie a questo nuovo incentivo. La reale possibilità di avere cappotto termico, fotovoltaico, sistema di accumulo, pompa di calore per riscaldamento, infissi, etc. tutto gratis è decisamente entusiasmante.

Il meccanismo per poterci riuscire è determinato dal Decreto Rilancio e dalle varie guide e faq pubblicate dall’Agenzia delle Entrate, dal Mef e da altri enti. Ci sono diversi requisiti da soddisfare per accedere al Superbonus e già questi escludono tutta una serie di cittadini.

Ma anche chi possiede tali requisiti purtroppo potrebbe rischiare di perdere comunque tale opportunità. Per quale motivo? Tenuto conto delle osservazioni del Consiglio Nazionale Ingegneri è chiaro che tutto l’iter burocratico è particolarmente lungo e complesso.

Come si possono affrontare taluni ostacoli per non perdere questa preziosa opportunità? Vediamo come possiamo muoverci.

Come affrontare le criticità del Superbonus

Il Consiglio Nazionale degli Ingegneri ha individuato diverse difficoltà: cosa è stato messo in evidenza?

Il carico documentale da produrre per ottenere il Superbonus è particolarmente pesante. Possiamo confermarvelo dai confronti che anche noi stiamo avendo con diversi tecnici con cui collaboriamo. E questo significa che i tempi per riuscire a raggiungere il traguardo sono determinati soprattutto dalla parte burocratica.

Tieni conto che una volta che i documenti, i progetti e le asseverazioni sono pronte bisogna comunque confrontarsi con la Pubblica Amministrazione. Purtroppo, non siamo abituati a delle risposte così veloci, e ora che molti lavorano in smart working, forse anche meno.

Quindi i tempi reali per la realizzazione degli interventi con il Superbonus potrebbero essere particolarmente lunghi. Alcune aziende hanno fatto già delle simulazioni o hanno cominciato a chiudere alcuni cantieri.

Ad ogni modo, non è un problema aspettare mesi se poi riesco ad ottenere dallo stato 70 o 80 mila euro in forma di riqualificazione energetica con tutti i prodotti e i servizi annessi. Credo che tutti saremo disposti ad attendere anche qualche anno senza problemi.

Quanto ci vuole mediamente? Con una pratica “fluida” potrebbero essere sufficienti solo circa 3 mesi, se diventasse complessa si potrebbe arrivare anche a 6 o a 8. In alcune situazioni il tempo sembra indeterminabile.

In realtà il fattore tempo è estremamente importante, anzi fondamentale. La scadenza dell’incentivo è stata fissata al 31 dicembre 2021. Quindi il cantiere bisogna chiuderlo prima, così da affrontare tutte le spese entro la scadenza.

Forse cominci a chiederti: Come posso rendere fluida la mia pratica per l’Ecobonus al 110%? Non tutto dipende da te, ma alcune cose si.

Superbonus: Pratica fluida o complessa

Diverse aziende edili e altre che installano impianti tecnologici hanno già fatto delle distinzioni. Sono state classificate le pratiche da sviluppare per i propri clienti. Sono fortemente interessate a dare la priorità a quei clienti che possono riuscire ad ottenere velocemente l’incentivo. Questo perché per loro significa ottenere liquidità in fretta, e vista la situazione in cui ci troviamo non è un fattore da sottovalutare.

Ad esempio, ti renderai conto che ogni azienda è specializzata in un determinato settore. Solitamente chi posa gli infissi non è specializzato nell’installazione di fotovoltaico e viceversa. Perciò, anche se un’azienda dovesse offrire entrambi i prodotti, evidentemente ha bisogno di affidarsi ad una società terza.

Oppure un’azienda che installa impianti fotovoltaici e che offre ai propri clienti anche il cappotto termico deve necessariamente avvalersi del lavoro di un’azienda edile che abbia le relative certificazioni.

Qui possono nascere ulteriori difficoltà. Significa che due aziende che fanno cose diverse devono comunicare tra loro, aprire e chiudere uno stesso cantiere insieme, tenuto conto che ognuno ha le proprie attività da eseguire.

Non solo, molte aziende edili non hanno grandi dimensioni e non hanno la capacità di soddisfare tutte le richieste del mercato. Comunque, il problema maggiore sembra essere mettere d’accordo i tecnici di aziende diverse.

A causa di tutta la mole di disposizioni, chiarimenti, faq, eccetera, ognuno può interpretare in modo diverso le istruzioni. Dato che ciascuno poi si dovrà assumere onerose responsabilità, riuscire a trovare un compromesso potrebbe diventare molto difficile. Questi “conflitti” tra i vari tecnici possono portare via altro tempo prezioso.

Quindi quale potrebbe essere un consiglio per rendere più fluida la pratica per il Superbonus? Se hai le condizioni per farlo, ti consigliamo di non richiedere troppi interventi, soprattutto di diverso tipo. In questo caso il detto popolare “chi troppo vuole nulla stringe” è particolarmente valido.

Riesci ad intervenire solo con gli impianti tecnologici?

Se nella tua casa hai tutti i requisiti tecnici per accedere al Superbonus semplicemente sostituendo la caldaia che usi per alimentare i termosifoni, fancoil o il pavimento radiante potresti affidare tutta l’operazione ad un’unica azienda.

In particolare, potresti avere gratis il fotovoltaico, il sistema di accumulo con le batterie, la pompa di calore in sostituzione della caldaia e una colonnina di ricarica per auto elettrica. In questa situazione sarebbe tutto più semplice e veloce, senza conflitti tra tecnici, senza dover far per forza intervenire aziende molto diverse tra loro per lo stesso cantiere.

Potresti portarti a casa almeno 50 mila euro di impianti completamente a carico dello stato cancellando costi per l’elettricità e il gas, oppure potresti volere tutto quello che si “potrebbe fare” e rischiare di rimanere a bocca asciutta. Se ne hai la possibilità ti raccomando di optare per una pratica fluida e prenderti il sicuro.

Altra considerazione. Come sappiamo l’Agenzia delle Entrate effettuerà controlli a campione. Se l’azienda a cui ti affidi fa tutto per bene non avrai nulla da temere. Comunque, se possiamo evitare la verifica siamo tutti più tranquilli.

Ora rifletti. Secondo te quali sono i casi che verranno controllati maggiormente? Quelli che hanno installato degli impianti ben dimensionati ed equilibrati o quelli che hanno cercato di avere tutto ciò che era possibile sfruttare dal Superbonus?

Alcune aziende, comunque, quando si rendono conto che gli interventi tecnologici non bastano per il salto delle due classi energetiche, propongono ulteriori opere. Se ti rendi conto che l’azienda è affidabile lascia che ti proponga i suoi partner, evidentemente il loro rapporto è collaudato e può permetterti di ottenere la tua riqualificazione energetica in tempi ragionevoli, anche se non così rapidi.

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Immagine di copertina, credits: fonte – shutterstock_2458728999 contributor Cagkan Sayin
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Luigi Schirru
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Sono un appassionato di fotovoltaico da più di 15 anni. Amo trasformare difficili informazioni tecniche in un linguaggio comprensibile a tutti. Tra le mie collaborazioni sono orgoglioso di quelle che ho avuto con: SunPower (con cui ho scritto alcuni articoli), aziende del gruppo E.ON, aziende del gruppo Enel

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