Inoltre, risulta particolarmente utile per chi non ha possibilità di stendere i panni all’aria aperta, per mancanza di spazio o per le limitazioni imposte dalle norme comunali.
Non a caso, nell’ultimo decennio, le vendite delle asciugatrici in Italia sono più che triplicate, passando dalle 147.000 unità vendute nel 2011 alle 551.000 del 2020. In aggiunta, rispetto a dieci anni fa, i consumatori sono molto più attenti all’impatto energetico: lo scorso anno, solo il 2% dei modelli venduti non rientrava nella classe energetica più alta.
Il consumo di energia è solo uno degli aspetti da valutare quando ci si appresta a scegliere un’asciugatrice: in questo articolo vediamo quali sono gli aspetti da tenere in considerazione per individuare il modello più adatto alle proprie esigenze.
L’impatto economico ed energetico
Uno degli aspetti che per primi si prende in considerazione quando bisogna valutare l’acquisto di un grande elettrodomestico è la spesa da affrontare.
Anzitutto, quindi, si tiene in conto il budget a disposizione; in commercio esistono soluzioni adatte a tutte le tasche: i modelli più economici costano meno di 200 euro mentre le asciugatrici più moderne e accessoriate possono raggiungere prezzi al dettaglio superiori a 2000 euro (si tratta di modelli smart, adatti anche all’utilizzo in contesti professionali).
L’impatto economico, però, non risente soltanto della spesa ma anche del consumo energetico; quest’ultimo dipende sia dalla frequenza di utilizzo sia dalle caratteristiche tecniche dell’elettrodomestico.
A tal proposito, è consigliabile scegliere un modello che rientri nella classe energetica più alta (A++ o A+++), in quanto dotate di pompa di calore. In aggiunta, tali elettrodomestici consentono di accedere ad appositi bonus se acquistati nell’ambito di una ristrutturazione edilizia.
Per effettuare una scelta ottimale dal punto di vista energetico, è consigliabile orientarsi verso modelli a basso consumo.
Secondo quanto riportato da un approfondimento comparativo effettuato dal portale specializzato smartdomotica, i modelli più economici (ossia a minor consumo), non superano la soglia dei 180 kWh all’anno mentre quelli più dispendiosi superano i 250 kWh.
Questo tipo di informazione viene spesso riportato anche dagli e-commerce specializzati, all’interno delle specifiche tecniche aggiuntive di ciascun prodotto. In assenza di un’indicazione del consumo energetico annuo, è possibile trovare un’indicazione inerente il consumo ponderato per cento cicli di asciugatura.
Gli altri fattori da valutare
Avendo dimensioni piuttosto standard (80x60x60 cm circa), la maggior parte delle asciugatrici in commercio si caratterizza per una capacità di carico quasi sempre compresa tra i 7 kg e i 9 kg.
Questo fattore incide in relazione alla quantità di bucato da gestire, proporzionale al numero di inquilini della casa.
Altra caratteristica da tenere in debita considerazione è la rumorosità, in special modo se si abita in un condominio o in un edificio con unità abitative adiacenti alla propria.
L’emissione acustica delle asciugatrici è indicata in decibel (dB) tra le caratteristiche tecniche dell’elettrodomestico e non dovrebbe superare il valore dei 67 dB.
Infine, in relazione al tipo di utilizzo ed alle necessità di natura pratica, ciascun modello va valutato anche in base alle funzionalità disponibili.
La maggior parte delle asciugatrici consente di scegliere tra una vasta gamma di programmi specifici per l’asciugatura di tessuti diversi (cotone, lana, sintetici, bianchi, colorati e così via).
Tra le altre funzionalità vi sono la presenza del Wi-Fi comandato e la modalità di smaltimento dei residui di acqua, benché la stragrande maggioranza delle asciugatrici di moderna generazione utilizzi il sistema a condensazione, raccogliendo l’acqua in un serbatoio interno anziché convogliare all’esterno tramite un tubo di scarico.