La potenza nominale è tra i dati di riferimento più importanti quando di parla dell’impianto fotovoltaico, per cui è fondamentale capire bene cos’è, come si calcola e in che modo viene utilizzata.
Viene espressa in kWp (kilowatt picco), valore che rappresenta la potenza massima che l’impianto può generare in condizioni standard, cioè in laboratorio, e non dev’essere confusa con la potenza effettiva del fotovoltaico.
Vediamo di seguito cosa si intende per potenza nominale di un impianto fotovoltaico e perché questo dato è così importante.
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Potenza nominale impianto fotovoltaico: che cos’è?
La potenza nominale è un dato che viene rilevato per ogni impianto fotovoltaico, e che serve a stimare in maniera generale quanto l’impianto potrebbe rendere sulla base di condizioni standard predefinite.
Rappresenta in particolare la potenza massima potenziale dell’impianto, e viene stimata tenendo conto di 3 fattori ben precisi:
- Irradiazione solare di 1000 W/m²;
- Temperatura delle celle di 25°C;
- Massa d’aria pari a 1,5.
È bene chiarire subito che tali condizioni non rappresentano l’ambiente reale quotidiano, ma servono appunto come riferimento universale per misurare e confrontare i pannelli.
Calcolando la potenza nominale può emergere, ad esempio, che un modulo da 350 Wp produce una precisa potenza massima in laboratorio. Ciò però non significa che l’impianto, una volta installato, debba generare per forza tali valori; vuol dire che, in condizioni ideali, quelli sono i valori massimi che potrebbe raggiungere.
In parole semplici, il kWp indica la capacità teorica di base che l’impianto può produrre, e non quella che sicuramente produrrà.
Quando si utilizza la potenza nominale?
È fondamentale il calcolo della potenza nominale senza dubbio in fase di progettazione dell’impianto fotovoltaico e per diverse pratiche amministrative o legate ad agevolazioni fiscali.
Ecco i principali contesti in cui ti servirà conoscere il valore in kWp:
- Dimensionamento dell’impianto: ti aiuta a capire se l’impianto è adeguato al tuo consumo medio annuo;
- Accesso agli incentivi o detrazioni fiscali: per le agevolazioni come il Bonus Ristrutturazione, lo Scambio sul Posto o il Ritiro Dedicato del GSE, si tiene conto del valore di potenza nominale;
- Connessione alla rete: anche per comunicare con il tuo distributore di energia, il valore in kWp è un parametro tecnico essenziale che devi conoscere.
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Potenza nominale vs potenza effettiva: quali differenze?
La potenza nominale rappresenta dunque la quantità di energia che un impianto fotovoltaico è in grado di produrre in condizioni standard uguali per tutti, e non è da confondere con la “potenza effettiva”, che ci dice appunto quanto l’impianto realmente rende.
La potenza effettiva si basa quindi sullo specifico impianto, e varia continuamente in base ai seguenti fattori:
- Esposizione e inclinazione dei pannelli solari;
- Condizioni meteo (sole, nuvole, temperatura);
- Ombreggiamenti parziali;
- Efficienza dell’inverter;
- Eventuali perdite di sistema.
Per questo motivo, un impianto da 3 kWp non produrrà mai effettivamente 3 kW continui, perché tutto dipende dalle condizioni specifiche di installazione e dai fattori esterni che influiscono sul rendimento.
Sapere quanti kWp installerai, però, ti permette di stimare la produzione elettrica annuale, utile tra le altre cose anche per capire quanto risparmierai in bolletta. Tali dati ti permettono inoltre di valutare il tempo di ritorno dell’investimento e capire quanto autoconsumo puoi ottenere, specie se combini l’impianto con una batteria di accumulo.
Conclusioni: kWp è una stima, però fondamentale
La potenza nominale è quindi solo una stima, ma è uno dei primi valori che devi considerare quando valuti l’acquisto di un impianto fotovoltaico in casa.
Serve infatti a stimare la produzione, il risparmio e gli incentivi, ma ricordati che non indica la produzione reale. È una misura di riferimento che, se interpretata correttamente, può aiutarti a fare scelte più consapevoli.
